Hiking (una guida semi-seria)

immagine

L'hike che porta alla cima dell'Half Dome
non puo' essere presa alla leggera

Come detto più volte, molti dei nostri viaggi On the Road sono impostati con un forte approccio di tipo naturalistico. Nel vari viaggi negli States, se escludiamo le grandi citta' il resto del tempo è quasi sempre speso in qualche parco naturale (qui trovate una tabella riassuntiva di tutte gli hikes ufficiali che abbiamo fatto). Chiunque voglia provare una esperienza simile alla nostra, dovrà presto imparare il significato di una parola che diverrà tanto comune quanto grande sarà il vostro spirito di iniziativa. La parola in questione è hiking e può essere tradotta più o meno come camminata (escursione a piedi).
Il livello di difficoltà di un hike (escursione) può spaziare dall'equivalente di un "quattro passi" fino al vostro giornalaio preferito ad un camminata faticosa ed estrema che vi porterà attraverso forti dislivelli, lontano da acqua, ombra e persone, mettendo a dura prova il vostro fisico.
Detto ciò, prima di cominciare a scendere nel dettaglio, mi sento di raccomandarvi di ricordare una parola da collegare sempre strettamente ad un hike: sicurezza. Non sottovalutate nulla. Né il vostro fisico, né tantomeno la Natura.
In questa pagina cercherò di dare delle risposte semi-serie (come direbbe il buon Severgnini) alle domande più frequenti, introducendo anche il gergo più comune (evidenziato in verde).

Stato fisico

Nel momento in cui leggendo un libro o interrogando un ranger dovrete decidere che hike intraprendere, la prima domanda che dovreste porre a voi stessi è: sono in grado di farlo? Non sarebbe piacevole rimanere a metà strada in preda ad un collasso.
Il problema di molti è quello di relativizzare le capacità del proprio fisico nella vita di tutti i giorni a ciò che lo stesso fisico dovrà affrontare nel corso di un hike e capire cosa si è in grado di affrontare. Essere in grado di giocare due ore a tennis col proprio collega di lavoro, non significa necessariamente essere in grado di camminare per due ore lungo un trail (sentiero) di montagna o in ambiente desertico.

In effetti ogni caso è a sé stante. In generale se riuscite a correre a buon ritmo per un'oretta, il fiato non dovrebbe essere un problema. Lo stato muscolare è però altra cosa. Il tipo di sforzo compiuto per affrontare un forte dislivello impegnerà muscoli diversi da quelli che usate per andare a fare shopping con la vostra morosa (principalmente il tendine della mano che passa la carta di credito). In generale se praticate attività sportive, il vostro stato muscolare dovrebbe essere sufficientemente buono da fronteggiare hiking di livello non eccessivo.

Se non fate nulla dalla mattina alla sera, bevete, fumate e avete problemi di cuore, allora pensateci bene prima di affrontare trail seri (ma anche semi-seri!). Se però non volete rinunciare al piacere di immergervi nella natura di un Natural Park, allora cominciate un allenamento un paio di mesi prima della partenza e vedrete che lo sforzo porterà a buoni risultati.

Un dettaglio tecnico: è stato dimostrato che una andatura leggermente superiore al classico passo da passeggio implica un minor consumo di energie. Vuol dire, in poche parole, che una volta presa una buona andatura, il vostro corpo raggiungerà uno stato di consumo ottimale, spendendo meno energie che camminando a velocità ridotta.

La parola chiave rimane comunque sicurezza e capacità di autovalutazione.

Livello di difficoltà di un hike

Supponendo che abbiate capito cosa il vostro fisico vi permetterà di fare, sarebbe il caso di capire quanto sia difficile l'hike che state prendendo in considerazione.
Solitamente si classificano gli hikes attraverso tre principali livelli di difficoltà:

  • easy (facile)
  • moderate (media)
  • strenuous (difficile)

 

Alle volte si usa una combinazione di questi livelli parlando, ad esempio, di un hike moderate to strenuous che significa più o meno che l'hike non è esattamente moderate ma neanche strenuous (non ci voleva molto ad intuirlo).
In questo giudizio globale sul livello di difficoltà vengono prese in considerazioni molte caratteristiche del trail quali distance (lunghezza), elevation gain (dislivello), condizioni climatiche, hazards (presenza o meno di acqua o punti di ristoro lungo il percorso...) e elevation (altitudine). Un hike, ad esempio, potrebbe essere non lungo ma con un elevatissimo elevation gain e quindi risultare strenuous. Considerate sempre tutte le caratteristiche di un hike e non solo il suo livello di difficoltà globale. Ad esempio, se avete problemi alle ginocchia, potrebbe essere meglio evitare hikes con forte elevation gain. Se soffrite di pressione, evitate hikes a grandi altezze. E così via. Ancora una volta: sicurezza e capacità critiche.

Attrezzatura

Allora, se volete scalare l'Half Dome di notte, vuol dire che siete professionisti (o matti) e questa guida semi-seria non fa per voi. Cercherò di dare un paio di indicazioni a chi si appresti a fare hiking "normale".
Ci sono alcuni strumenti di cui non si può fare a meno, altri che sono discrezionali.
Ho visto troppe persone andarsene in giro con scarpe con i tacchi o sandali in ambienti potenzialmente pericolosi per non cominciare suggerendovi di investire qualcosa su un paio di scarpe da hiking. In generale meglio che siano scarpe alte in modo da sostenere la caviglia. Robuste mi raccomando...le vecchie All-Star non sono esattamente quello che cercate.
Senza zaino vi consiglio di non lasciare neanche il parcheggio ed è bene che all'interno ci siano cose utili.
Ricordate che un hike è pur sempre una prova fisica e quindi è al vostro corpo che dovrete pensare. Acqua e cibo sono pertanto essenziali.
Io, personalmente, porto:

  • un cappello (meglio se a falde larghe)
  • crema solare
  • occhiali da sole
  • acqua (da mezzo litro ad un litro per ora di cammino, a seconda della situazione)
  • biscotti (per i farinacei)
  • della frutta (una banana ad esempio, per il potassio)
  • tavolette energetiche (se il percorso è molto lungo ed impegnativo)
  • mappa

 

Naturalmente siete liberi di aggiungere a piacere cose quali GPS, fiammiferi, coltelli, bibite energetiche (ma non bibite gasate!!!), pastiglie per purificare l'acqua dei fiumi, ecc... Mi raccomando di trovare un equilibrio tra utilità di ciò che trasportate e peso. Non portatevi 10 Kg di acqua sulle spalle per percorrere 2 miglia...
Un buon consiglio per quanto riguarda fame e sete è quello di prevenirli. Mangiate e bevete prima di sentirne la necessità.
Parlando di attrezzatura, non necessariamente da portare nel vostro zaino, ma molto utile in fase di programmazione, ci sono alcuni software per pianificare i vostri hikes a computer. Vi daranno informazioni dettagliate su tutto ciò che concerne il vostro trail. Questa è una pagina che ho dedicato al software per un on the road e vi trovate indicazioni specifiche anche per software per pianificare dell'hiking.

Tipi di hike

Quando la vostra preparazione del viaggio sarà sufficientemente avanti, dovrete cominciare a pensare nel dettaglio a quali hikes vi possano interessare. Nella letteratura americana ci sono termini piuttosto comuni con cui dovrete imparare a convivere. Non che siano indispensabili ma è sempre bene sapere ciò di cui si sta parlando.
Ecco qui sotto illustrati i principali tipi di percorsi, con relativa nomenclatura e spiegazione.

 

p

Loop

p

Semi Loop

p

Round Trip

p

One Way

p

Combination

 

Un loop è un percorso che parte da un punto P e vi ritorna senza mai farvi tornare sui vostri passi. E' bene tenerlo a mente perché sulla via del ritorno non incontrerete più le stesse cose che avete visto all'andata e, specialmente per fotografare, "ogni lasciata è persa".

 

Un semi-loop somiglia ad un loop ma al ritorno ripercorre una parte del trail percorso all'andata.

 

Un round trip parte dal punto P e arriva al punto A. Da qui si percorre il trail al contrario tornando sui vostri passi. Vedrete le stesse cose due volte ma spesso da angolazioni diverse e con luci differenti.

 

Un one way partendo da P arriva ad A. Qui il trail finisce. O lo ripercorrete al contrario (e diventa un round trip) o avete bisogno di un passaggio in macchina o in navetta per tornare su strada al punto P.

 

Alcuni trail hanno una parte in comune. Potrete quindi decidere di cominciare il trail X e, invece di finirlo, di agganciarvi ad un secondo trail Y e finire questo. Questa si chiama combination e può essere fatta anche con più di due trails.

 

Un trail, qualunque sia la sua forma, può svilupparsi su superfici diverse e anche questo è un aspetto di cui tener conto. Solitamente ci si limita a distinguere trails paved (pavimentati) e not paved (non pavimentati). Nel primo caso il terreno dovrebbe essere ricoperto da qualche materiale non naturale risultando meno accidentato e più accessibile anche a persone con problemi motori (disabili, ad esempio). Un trail not paved può invece spaziare da un sentiero piano, poco accidentato, su sabbia fino ad una superfice estremamente irregolare che richiede equilibrio, attenzione e orientamento per non perdersi.
Quando non esiste un vero e proprio sentiero (provate a crearne uno su una superfice di granito!), sono molto d'aiuto per non perdere la via i cosiddetti cairns. Sono delle piccole pile di sassolini che i ranger mettono per marcare i limiti di un trail. E' assolutamente vietato buttarli giù, anzi, sarebbe meglio aggiungere un sassolino ogni qual volta incontriate un cairn che, ùben visibile.

Backcountry

La maggior parte degli hikes che vi apprestate ad affrontare variano come lunghezza (e quindi tempo impiegato) da una semplice walk (passeggiata) ad un dayhike (un hike che dovrebbe portarvi via l'intera giornata).
Se doveste decidere di affrontare un hike che duri più di una giornata, dovrete probabilmente accamparvi da qualche parte per la notte. Se lo fate in mezzo alla natura, allora state facendo backcountry e dovreste conoscere le regoli principali di comportamento.
Intanto per fare backcountry ci vuole molto spesso un backcountry permit (permesso speciale). Di solito lo si può reperire dai ranger il giorno prima ma alle volte bisogna prenotarlo con molto anticipo. Informatevi anche dai ranger su quali siano le regole in fatto di backcountry del parco. In ambienti semi-desertici (come quelli di molti parchi dello Utah, ad esempio) vi verrà sconsigliato ad esempio di fermarvi molto vicino ad un fiume. Infatti la wildlife (animali selvatici) in tale ambiente dipendono molto dall'acqua e animali molto schivi potrebbero essere intimoriti dalla vostra presenza.
In generale è buona norma fornire ai ranger indicazioni su dove andrete, e quando tornerete in modo che, in caso di problemi, sappiano dove venirvi a cercare.

immagine

La Death Valley propone sfide in cui bisogna essere
estremamente coscienti dell'ambiente circostante

Madre Natura

Siamo pronti! O quasi. Ci siamo allenati, abbiamo studiato su carta il nostro hike, abbiamo in zaino tutto il necessario...verrebbe da dire che abbiamo tutto sotto controllo!
E invece non è così. Per quanto bene si possa preparare un hike, non dimenticate mai che la Natura ha mezzi e modi per mettere in difficoltà anche il più prudente e preparato di noi. Non mi stuferò mai di raccomandare la massima prudenza ed il massimo "rispetto reverenziale" verso Madre Natura. Certo, se un macigno dovesse piombarvi sulla testa dal nulla, beh...era giunta la vostra ora. Ma un approccio responsabile aiuterà a cautelarvi dal 90% dei possibili imprevisti.

Per quanto concerne la fauna, informatevi dai ranger su quali siano i rischi in zona, come prevenirli e come affrontarli nel caso vi ci imbatteste. Serpenti a sonagli sono comuni in molti parchi. Orsi ce ne sono in altrettanti. Basta sapere cosa fare per evitarli e come reagire ad un incontro. Per l'ultima volta: massima prudenza, quella foto da vicino di un grizzly potrebbe non valere il prezzo da pagare.

Un altro elemento di cui tener conto sono le condizioni climatiche. Un caldo torrido su un altipiano potrebbe disidratarvi molto velocemente. Date sempre una occhiata al visitor center del parco per le temperature ed il meteo previsto per la giornata. Pioggia, tempeste ed altro vengono date in termini di previsioni percentuali. Troverete messaggi del tipo "40% chances of rain, 30% chances of showers".

Se doveste avvistare una tempesta in arrivo, ecco come potervi regolare sul tempo a vostra disposizione per mettervi al sicuro. La distanza tra voi e un lampo può essere calcolata contando il tempo che intercorre tra un lampo ed il relativo tuono. Il suono viaggia a circa 1 miglio ogni 5 secondi. Se l'intervallo tra i due è di circa 15 secondi (3 miglia) o meno, è il caso di affrettarsi a tornare alla macchina o di trovare un posto sicuro. Se non avete tempo per raggiungere la vostra macchina, cercate un posto a bassa altitudine. Evitate posti in alto, aree aperte o alberi

Una menzione particolare la meritano i flash-flood (piogge improvvise e violente che generano impantanamento o piene nei fiumi). Non li sottovalutate. Arrivano inaspettati e possono produrre effetti devastanti. A rischio sono in particolare i canyon che si innalzano su un fiume e i terreni sabbiosi. Nel primo caso potreste ritrovarvi nel canyon con un'ondata d'acqua che arriva improvvisa e senza possibilità di lasciare il canyon. Nel secondo caso la vostra macchina potrebbe rimanere completamente impantanata.

L'uomo

Forse questo è l'elemento più pericoloso durante un hike.
Le buone maniere suggeriscono di salutare quando incrociate qualcuno. Primo problema: noi italiani non salutiamo mai nessuno. Poi dovreste farlo in inglese, e questo è un altro problema. Se poi volete capire i vari saluti locali, allora state freschi (in questi casi è meglio prevenire il loro saluto con qualcosa di classico che conoscete).
Siate pazienti verso chi sta fotografando cercando di non passargli davanti (a meno che non siano italiani che perdono tempo, allora vi autorizzo a entrare nel loro campo).
Mi raccomando l'aspetto ecologico. Massimo rispetto per la natura. Troverete in tutti i parchi informazioni e articoli sull'approccio leave no trace che, in poche parole, invita a non lasciare alcuna traccia del vostro passaggio.

Altra cosa da non dimenticare è la velocità al volante. Nei parchi le velocità massime sono molto basse e per quanto il parco possa apparire deserto, capita spesso di incrociare pattuglie di polizia che gironzolano.

Godersi un hike: due consigli finali

Avrei due consigli finali per la buona riuscita del vostro hike:
  1. La calma. Fate hiking senza fretta. Un trail non è una pista di atletica. Se arrivate prima, non vincete nessun premio. Se superate altri hikers, non vincerete ugualmente nulla.

  2. Compagni di hiking. Se i vostri compagni di viaggio rientrano nelle categorie poltroni, scansafatiche, due di pressione, "oddio ho paura di tutto", "ma la polvere mi ucciderà?", "quanto manca?", "a quest'ora in tv c'è Maria De Filippi e noi siamo qui nel mezzo di nulla", "il mio Nokia non ha campo, e se mi chiama Mamma?"...allora lasciateli da qualche parte, dovunque vogliate, ma lasciateli alla loro beata vita.
    Voi limitatevi a godervi da soli una delle più belle esperienze che la vita ha da offrirvi.

PS Questa guida, in quanto semi-seria, declina ogni possibile responsabilità su qualunque cosa possa accadervi durante i vostri hikes.