Cap. X
Dove si rende conto di come spesso le donne facciano ciò che gli uomini non sono in grado di fare

 

L'ultimo giorno pieno a Parigi inizia lentamente. Ci rimane da toglierci qualche sfizio. A passo lento lasciamo l'albergo verso le 9.30 e raggiungiamo la fermata bus più vicina. Sarà forse la quarta volta che usiamo l'autobus da quando siamo a Parigi. Direzione La Fayette.

Sono dieci giorni che, girando per Parigi, sbattiamo il naso in gigantografie della Casta che, sdraiata in tutti i possibili modi, reclamizza i magazzini La Fayette. Devo dire che i magazzini sono veramente enormi, lo standard è molto alto e una visita senza carta di credito Visa Platinum ha lo stesso senso di visitare il Louvre senza occhi: possibile ma inutile. Naturalmente la suddetta Visa Platinum noi non l'abbiamo ma questo non ci scoraggia. Io sono decisamente più scoraggiato dalle dimensione dei magazzini. Fortunatamente, che Dio la benedica, Magda non ha un istinto allo shopping particolarmente sviluppato. Posso solo immaginarmi cosa sarebbe potuto accadere se avessimo dovuto provare scarpe e vestiti sulle svariate migliaia di metri quadri di La Fayette. La cosa più incredibile, di cui mi accorgo con ingenuità solo quando ce l'ho sotto il naso, è che quello che abbiamo appena visitato è il La Fayette per donne. Basta attraversare la strada ed ecco che si presenta, altrettanto grande, il La Fayette per uomo. Io glisso la visita con un gentile "no grazie, non mi interessa". In questa zona ci sono molti altri negozi. Ne esploriamo molti ma lo standard è sempre piuttosto fuori budget. Rimandiamo lo shopping a dopo pranzo in zona Les Halles.

Come un bambino che è al tempo stesso attratto ed impaurito da un oggetto, sento che una visita a Parigi non sarebbe completa senza aver pranzato mangiando escargots (lumache). Comincio subdolamente a proporre a Magda di provarle e inaspettatamente lei accetta senza troppe difficoltà benché un po' titubante. Ci dirigiamo verso il quartiere Latino dove torniamo ad un ristorante già provato. Io prendo un menù classico, a Magda toccano le escargots. Il cameriere arriva con delle posate speciali la cui forma e punta indurrebbe a credere che le lumache le si debba uccidere in loco e che siano anche dure a morire. Fortunatamente non è così. Mentre io gusto il mio pollo, ecco che arrivano le escargots. Ormai non ci si può più tirare indietro. Con un coraggio non indifferente, Magda ne prova una. "Come sono?". "Sanno di fango", mi riponde (ora ho ancor meno voglia di provarle). Ma le piacciono. E via con le altre cinque. Mi aspettavo qualcosa di più "scenic" ma si può dire che anche questa è fatta.

Dopo mangiato ci rimettiamo in moto. Direzione Les Halles. Questa zona, a ovest del Centre Pompidou, non è particolarmente bella per usare un eufemismo, ma è piena di negozi che offrono ottimi affari e un eccellente rapporto qualità/prezzo. Con qualche busta dietro, decidiamo di vedere una delle poche cose che ci manca. La Defence ed il suo famoso edificio "bucato". Arrivati in zona, facciamo un giro e poi ci fermiamo a chiacchierare su una panchina in un giardinetto lungo la Senna. Si fa tardi e oggi abbiamo camminato parecchio. Prendiamo la metro per raggiungere il Louvre. Per un motivo o l'altro mi manca la foto vicino alla piramide di vetro e non posso mancarla. Poi si va verso il nostro alloggio. Ffacciamo un veloce salto in albergo per lasciare gli acquisti, ultima cena al McDonald’s di Place Pialle e due passi per l'ormai familiare zona a luci rosse . Quello al quale assistiamo è l'ultimo tramonto a Parigi di questa vacanza. Poi ce andiamo in albergo a preparare i bagagli. Ma domani abbiamo ancora un po' di tempo e c'è ancora tanta voglia di sfruttarlo.