On the Road 2008

 
prev.: The Subway The narrows next: Escalante
 

 

data: 1-2 October
partenza: -
arrivo: -
alloggio: Desert Pearl Inn
prezzo: $148+tax
km tappa: 0
km totali: 305 (190 miglia)

 

Summary

The Narrows

 

canyon

Una delle cascatelle dei Narrows

p

Appena visibile in basso, il puntino blu
è Magda... tanto per dare un'idea
delle dimensioni delle pareti dei Narrows

Wednesday, 1st October

The Narrows, Day 1 p

La sveglia è puntata alle 5.45, giusto in tempo per fare colazione, vestirci ed uscire. Lo shuttle della Zion Adventures ci aspetta davanti al loro negozio. Questo è lo shuttle che ci porterà a Chamberlain Ranch, dove comincerà l'hike che si concluderà, il giorno dopo, al Riverside Walk e che seguirà i famosi Narrows per circa 16 miglia.
Lasciamo Springdale quando è ancora buio. Sullo shuttle, oltre a noi, ci sono un altro paio di gruppi. Uno, a mio modesto parere, vince a mani basse il titolo di "gruppo di hikers più nerd del 2008". Tanto per citare una delle tante (simili) conversazioni, i ragazzi riescono a passare più di venti minuti discutendo se canyoneering sia un "gravity sport". Uno di essi cita addirittura una "definizione rigorosa" di gravity sport...
Per fortuna il gruppetto ci lascia a circa metà strada, loro sono diretti verso il Misery Canyon.

Arriviamo al Chamberlain Ranch intorno alle 8.20AM. Qui salutiamo il nosto autista e ci mettiamo in moto. A quest'ora fa davvero freddo, ed i primi passi nel Virgin River (che a questo punto è ancora un ruscello) non aiutano a riscaldarci. Per circa 3 o 4 miglia lo scenario ricorda più dei prati di montagna che un ambiente desertico, e nonostante ci tocchi attraversare il Virgin River più volte, non ci sono ancora segni delle alte pareti rocciose che caratterizzeranno il resto dell'hike.

Pian piano però il ruscello comincia a crescere e dopo circa 4 ore di cammino finalmente arriviamo nella zona conosciuta come Upper Narrows. Qui lo scenario cambia velocemente, le enormi pareti cominciano ad avvolgerci e solo raramente qualche raggio di luce trova modo di farsi strada fino al fondo del canyon. Lo spettacolo però è già memorabile. All'improvviso ci troviamo a camminare nel mezzo del Virgin River, senza praticamente alcun tratto all'asciutto, piccolissimi tra pareti rossastre alte decine e decine di metri. In questo tratto i colori autunnali sono vivissimi, col rosso e giallo delle foglie che rendono il tutto ancora più incredibile. Ogni decina di metri sarebbe possibile fermarsi per fotografare qualche dettaglio o semplicemente per godersi lo spettacolo. L'unica sosta però che ci concediamo è per pranzare intorno alle 11AM. Sul fondo del canyon continua a far freddo e camminare è l'unico modo di tenersi caldi.

A giudicare dalla mappa che abbiamo dovremmo essere intorno all'ottavo miglio dell'hike, piuttosto vicini ai primi campsites. Sono ormai passate 5 ore e mezza quando arriviamo a delle belle cascate. I primi campsites cominciano a far capolino, mentre le pareti del canyon sono più alte che mai e lo spazio tra esse è sempre meno. Fino a qui l'hike non è stata troppo dura, ma appena passiamo il Deep Creek (il primo affluente che incontriamo) il volume d'acqua cresce considerevolente e camminare diventa molto più difficile e lento. Qui, per la prima volta, siamo davvero felici di avere walking poles (bastoni) e scarpe speciali per tenere i piedi al calduccio. Ormai l'acqua raramente scende al di sotto delle caviglie e i tratti all'asciutto sono una rarità. Non ci lamentiamo però, l'esperienza è unica e lo scenario che ci avvolge è tra le cose più belle che abbiamo mai visto in un parco naturale.

immagine

Camminare nei Narrows, anche quando
ci si bagna, è un piacere

Ormai sono quasi le 4PM quando arriviamo al nostro campsite, il numero 6, che si trova su un mini-promontorio con perfetta vista sul fiume ma isolato e molto privato (a differenze di molti degli altri campsites che si trovano praticamente a ridosso del fiume). Dopo aver montato la tenda e messo ad asciugare scarpe e vestiti, ci riposiamo un attimo, godendoci appieno ciò che ci circonda. In questo periodo dell'anno il sole tramonta poco dopo le 7PM, ma nei Narrows potremmo essere senza luce già verso le 6.30PM. Decidiamo quindi di usare le ultime ore della giornata per esplorare un po' i dintorni e per mangiare. Proprio di fianco al campsite si trova il Kolob Creek, un altro affluente del Virgin River che però in questo periodo appare a secco. Ne ho sentito parlare bene su internet e l'eplorazione conferma quanto sentito. Il canyon è simile ai Narrows, ma all'asciutto. Ci sono diverse formazioni rocciose molto particolari, decisamente meritevoli di una veloce visita. Chiudiamo la giornata mangiando e preparandoci per la sera. Mentre il sole cala e la luce scompare dietro il rim del canyon, la nostra tenda offre riparo dal fresco della serata. Verso le 8PM siamo già nei nostri sacchi a pelo, pronti ad addomentarci col rumore del Virgin River quasi rassicurante che concilia il sonno.

Thursday, 2nd October

The Narrows, Day 2

Ci sono 12 campsites nei Narrows, sparsi lungo quasi 3 miglia. Il nostro, il campsite 6, si trova circa a metà strada, a circa 9 o 10 miglia da Chamberlain Ranch e 6 miglia da Temple of Sinawava (la fine dell'hike). 6 miglia non sono molte, ma alle prime luci dell'alba siamo già in piedi pronti a far colazione, smontare tutto e rimetterci in cammino. La seconda parte dell'hike dovrebbe essere ancora meglio della prima!

p

Le pareti cominciano ad alzarsi mentre io,
senza timore alcuno, proseguo
lungo il fiume

Man mano che continuiamo osserviamo lo stesso trend di ieri, le pareti si alzano e il canyon diventa sempre più stretto. L'acqua è anche sempre più alta, ormai arriva spesso fino alle ginocchia. Gli ultimi campsites si susseguono con i vari hikers che si svegliano e fanno colazione, e quando arriviamo al 12 sappiamo di essere a solamente 5 miglia dall'arrivo. Subito dopo l'ultimo campsite arriviamo alle famose Big Springsp, una serie di belle cascate che si fanno strada nella vegetazione ai lati del fiume. L'atmosfera qui è quasi fiabesca. Per chi ha intrapreso un day hike dal Temple of Sinawava, Big Spring rappresenta una sorta di colonne d'Ercole, oltre le quali non è possibile andare senza un permesso. Per noi invece è la prima sosta della giornata.

Le prossime due o tre miglia sono probabilmente tra le più difficile dell'hike. L'acqua ormai arriva non di rado fino alle anche, ed in paio di punti ci tocca immergerci nell'acqua gelata fino al petto. Ma questa è anche la parte più divertente, con diversi ostacoli da superare e lo scenario quasi all'apice della bellezza.

La Hiccup Spring (un posto in cui l'acqua produce un rumore molto simile ad un singhiozzo) ci indica di essere all'inizio (o alla fine, per chi proviene da Temple of Sinawava) della zona dei Narrows nota come Wall Streetp. Qui, in alcuni punti, il canyon è così stretto da poter quasi toccare entrambe le pareti contemporaneamente. Qui, per la prima volta, incontriamo dei day-hikers. In molti ci fermano per chiederci informazioni, il che ci lascia pensare che siamo i primi backpackers che incontrano. Sono ormai le 11AM quando ci lasciamo alle spalle l'Orderville Canyon, un altro canyon che varrebbe la pena esplorare. Siamo però troppo stanchi per poter aggiungere altre 4 o 5 miglia necessarie per addentrarci nell'Ordeville Canyon.

Proseguiamo dunque, con Wall Street che ormai è dietro di noi e raggi di luce che fanno sempre più spesso capolino all'interno del canyon. La parte più famosa dei Narrows è ormai alle nostre spalle ma lo scenario è sempre stupendo. Una delle cose divertenti di questo tratto finale è il succedersi di varie tipologie di hikers che incontriamo. I primi della giornata, incontrati poco dopo Big Springs, erano persone in ottima forma fisica, con tutta l'attrezzatura del caso, dal passo veloce e determinato. Man mano che proseguiamo però incontriamo famigliole atletiche, vecchietti atletici, gruppetti di giovani all'avventura,... e quando finalmente vediamo cinesi, italiani e persone sovrappeso sappiamo di non essere molto lontani da Riverside Walk. Un tizio che peserà 350 pounds che fuma beatamente seduto al sole ci preannuncia di essere sempre più vicini.
Ed ecco, finalmente, Riverside Walk, la cui parte finale è nota come Gateway to the Narrows. Qui finalmente emergiamo dall'acqua, stanchi ma pieni d'orgoglio. Il miglio finale di Riverside Walk ci permette di asciugarci un minimo sotto al sole. Quando arriviamo al Temple of Sinawava è circa mezzogiorno. L'autista dello shuttle ci saluta con un sorriso, e quei posti a sedere dello shuttle non ci sono mai apparsi così comodi.

Arriviamo in albergo un'oretta più tardi e dopo una bella doccia torniamo alla Zion Adventures a riconsegnare tutto l'attrezzatura. Il resto del pomeriggio lo passiamo a rilassarci in albergo e a passeggiare per Springdale. Ceniamo al Pizza Noodlespcon un'ottima pizza e calzone.
Questa è l'ultima sera a Springdale e non ci rimane che preparare i bagagli in vista della partenza di domani.