New York 07-08
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data: |
4 January 2008 |
alloggio: |
Cosmopolitan Hotel |
prezzo: |
$175+tax |
Summary |
Statue of Liberty |
Museum of Immigration |
Wall Street |
Junior's |
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Friday, 4th January
Statue of Liberty
Oggi e' il nostro ultimo giorno pieno a New York e lo dedicheremo
ad una delle attrazioni che di solito e' tra le primissime cose che
ogni turista vuole vedere subito dopo aver messo piede a Manhattan: la
Statua della Liberta'!
Cominciamo con l'alzarci presto. Ci sono
diversi traghetti che partono a tutte le ore del giorno ma, come abbiamo
notato per un po' tutte
le attrazioni di NY, e' meglio muoversi sul presto o si richia di
passare molto tempo in file chilometriche.
Dopo una veloce colazione a Starbucks
prendiamo la metro e in 5 minuti arriviamo a Battery Park. Da qui partono i traghetti per la Statua della Liberta'. Arriviamo verso le 9.30,
sperando di riuscire a prendere il traghetto delle 10 ma appena arriviamo
ci rendiamo conto che la fila e' gia' lunghetta. Compriamo i biglietti (una delle poche attrazioni non incluse nel City Pass) e ci
mettiamo pazientemente in fila.
Il freddo e' ancora una volta glaciale.
Nonostante il bel sole siamo quasi al punto di congelarci quando, dopo
circa una mezz'ora di fila
e dei controlli in stile aeroporto, finalmente ci imbarchiamo.
Il traghetto
in 20 minuti ci porta a Liberty Island. La Statua della Liberta' si
presenta in tutta la sua maestosita'. E' difficile rendersi
conto di quanto sia grande la statua vedendola da lontano. E' un
po' come per il Grand Canyon. Dai viewpoints sembra enorme, ma solo
scendendo nel canyon si riesce ad apprezzare veramente quando sia immenso.
Il nostro giro su Liberty Island ci prende un'ora circa. Oggi come
oggi l'accesso alla Statua della Liberta' e' fortemente
limitato per questioni di sicurezza. Oltre ad ammirare Lady Liberty da
ogni possibile angolazione e visitare le due o tre strutture sull'isola,
una volta fatte le foto di rito ed essersi goduti il panorama della skyline
di Manhattan non c'e' piu' molto da fare. Questa rimane
pero' una delle ore meglio spese a New York ed una escursione che
ci e' piaciuta davvero moltissimo.
Ellis Island
Verso mezzogiorno arriviamo al secondo stop del traghetto, Ellis Island.
L'attrazione di Ellis Island e' il Museum of Immigration. Questo
museo e' da molti considerato tra le tre o quattro top attractions
di New York. La nostra visita comincia col documentario di introduzione,
in cui si parla della storia di Ellis Island e di cio' che questa
isoletta ha rappresentato per milioni di immigranti negli anni delle grandi
emigrazioni dall'Europa e dal resto del mondo. Il documentario e' veramente
toccante ed interessantissimo.
Impariamo che oggi come oggi quasi il 40%
della popolazione americana puo' rintracciare un parente entrato
negli Stati Uniti attraverso Ellis Island!
Il museo e' molto interessante,
con aree tematiche che coprono praticamente tutto da statistiche sull'immigrazione,
a foto di immigranti in attesa a Ellis Island, a poster usati nei paesi
di origine per pubblicizzare servizi di emigrazione.
Questo museo ci da' una
nuova prospettiva sull'America e la
sua storia. Fuori dagli States si sente molta gente parlare di American
Dream, ma poi quando approfondisci il concetto per moltissimi l'American
Dream e' spesso sinonimo di un mese in vacanza a zonzo on the road
col macchinone full size, dormendo in motel con piscina e cenando con bistecca
e french fries. Naturalmente non c'e' nulla di male, anche
se questa interpretazione di American Dream non ha nulla a che vedere con
quello che e' l'American Dream degli americani e men che
meno con quello che era l'American Dream originale di chi questo
paese lo ha costruito con sudore, rinuncie e sacrifici.
Il Museum of Immigration
racconta una stroria bellissima, fatta di lacrime di gioia per coloro cui
veniva data l'opportunita' di realizzare
il proprio sogno e fatto di lacrime di disperazione per coloro che venivano
rimandati indietro. Lasciamo il museo felici di aver potuto rivivere questa
storia e aver potuto imparare molto di una parte fondamentale della storia
e della cultura americana.
Per fare la foto col Charging Bull c'era piu' fila che
a Eurodisney
per la foto con Pippo...
Wall Street
Quando il traghetto ci riporta a Battery Park sono ormai le 15 passate
e siamo davvero affamati (oltre ad un pretzel e del caffe su Ellis Island
non abbiamo toccato cibo da colazione). Decidiamo quindi di dedicare un
po' di tempo ad una visita veloce di Wall Street e poi trovare un
posto dove mangiare.
Cominciamo quindi a passeggiare per questa zona, toccando
alcune delle attrazioni come il Charging Bull, il New
York Stock Exchange e Wall Street stessa. Molto bella e' anche Trinity
Church, la chiesa
il cui stile gotico e' esaltato dal contesto di altissimi grattacieli
in cui la chiesa e' immersa.
Concludiamo il nostro giro con uno
stop a Ground Zero. C'e' molto
fermento intorno a questa zona tristemente famosa e la speranza del nuovo
si contrappone alla tristezza quasi surreale per cio' che questa
zona rappresenta nella storia del genere umano.
Sulla via verso il Cosmopolitan
ci fermiamo a Portobello, un altro di quei ristoranti di cui avevo parlato
che si spaccia per italiano ma e' gestito
da sudamericani. I loro calzoni sono pero' ottimi e ce li gustiamo
con calma in albergo.
Cheesecake, una tradizione Newyorkese
E' ormai buio quando usciamo per quella che io ritengo l'ultima "attrazione" del
nostro viaggio. Una visita a New York non puo' dirsi completa senza
aver provato uno dei classici culinari di questa citta': la cheesecake.
La cheesecake e' un classico in tutti gli States e potete trovarne
mille versioni ovunque (e, se non siete a NY, vi consiglio di trovare un
Cheesecake Factory lungo il vostro tragitto e provare una qualsiasi delle
loro cheesecakes). Ma "the original" cheesecake per definizione
e' quella Newyorkese.
Con una veloce ricerca su internet impariamo
che la miglior cheesecake di NY si trova a Junior's. Ci sono diversi
Junior's a NY, inclusi
uno a Times Square ed uno a Grand Central. Noi pero' vogliamo andare
all'originale, quello di Brooklyn.
Prendiamo quaindi la metro e in
pochi minuti arriviamo da Junior's
(DeKalb Station con linee B, Q, M e R, o Nevins St Station con linee 2,
3, 4 e 5).
Junior's non vende solo cheesecakes ed e' un vero
ristorante. Noi ci sediamo in modo da poterci gustare la cheesecake con
del caffe.
La mia Original Cheesecake e la Chocolate Swirl Cheesecake di
Magda sono assolutamente deliziose. Ci godiamo quella che e' la nostra
cena e poi ce ne torniamo in albergo. Ormai il nostro viaggio a NY e' quasi
finito. Non rimane che far le valige e prepararci per la partenza di domani.