New York 07-08
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data: |
31 December 2007 |
alloggio: |
Cosmopolitan Hotel |
prezzo: |
$190+tax |
Summary |
CircleLine Cruise |
Greenwich Village |
New Year's Eve in (12 blocks from) Time Squares |
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La skyline di Wall Street dalla CircleLine Cruise
Monday, 31st December
La sveglia suona intorno alle 7.30. Sappiamo che questa mattina dobbiamo
metterci in moto sul presto in modo da arrivare in tempo alla crociera
che faremo intorno a Manhattan.
La colazione e' identica a quella
di ieri, con biscotti di vario genere ed il caffe' di Starbucks.
Alle 8 siamo gia' fuori
l'albergo e poi giu' nella metro. Arrivati a mid town scendiamo
e prendiamo un autobus (anche questo, incluso nel nostro metro pass) e
in meno di 20 minuti siamo al Pier83. A Times Square notiamo che c'e' gia' una
marea di polizia, apparentemente intenta a rivedere il piano di battaglia
per le celebrazioni di questa sera.
Circleline Cruise
Arrivati al Pier83 troviamo una bella fila per acquistare i biglietti.
Fortunatamente il nostro City Pass ci permette di usufruire di uno sportello
particolare e in pochi minuti, biglietti alla mano, siamo in fila per imbarcarci.
La
crociera in due ore ci porta prima verso Wall Street, per poi circumnavigare
Manhattan a sud e risalire lungo la parte est dell'isola arrivano
fino all'altezza di midtown e ripercorrere infine lo stesso tragitto
all'inverso. Di cose ne vediamo molte, a cominciare dalla Statua
della Liberta', Ellis Island, la bellissima skyline, il ponte
di Brooklyn e l'Empire. La nostra guida e' pero', secondo
me, la vera attrazione. Se ne sta seduto su una sedia, in posizione tipo "Il
Pensatore" di Rodin, ma ha una faccia afflittissima e miserabile,
quasi gli avessero appena comunicato che domani ci sara' la fine
del mondo. La sua voce pero' e' allegra e frizzante, manco
fosse un comico nel mezzo del proprio show. L'aspetto e la voce sono
in talmente forte contrasto che piu' volte mi chiedo se la voce non
sia registrata. Il mistero' non lo svelero' mai, ma cio' che
il tizio ci racconta aiuta ad apprezzare tanti aspetti di NY e le storielle
sono davvero divertenti.
In definitiva quando torniamo su terraferma, non
ci lamentiamo di questa esperienza, anzi. Consiglierei questa crociera
a chi non abbia abbastanza tempo per approfondire Manhattan o a chi avesse
voglia di una infarinatura su NY prima di cominciare a girarsela a fondo.
Magda mentre arriviamo
a Times Square
Lo sguardo rivolto al 2008...
Greewich Village
Sono ormai le 12.30 quando torniamo al Pier83. Considerando il cielo azzurro
e la temperatura relativamente alta, optiamo per fare qualcosa all'aperto
e quale miglior posto del Greenwich Village? Prendiamo un autobus e in
men che on si dica siamo gia' pronti a scendere.
Dopo qualche ricerca
su internet abbiamo finalmente identificato la zona "turistica" di
Greenwich Village. Il quartiere e' molto carino. La cosa che colpisce
e' il tipo di archittura completamente diversa dal resto di Mahattan.
Agli enormi palazzi e grattacieli di Manhattan il Greenwich Village risponde
con basse palazzine in mattoni rossi. Alle strade trafficate ed ombrose
di NY, il Greenwich Village contappone stradine silenziose e piene di sole.
Non potro' mai sostenere che il Greenwich Village e' una
attrazione imperdibile di NY, ma e' certamente un ottimo posto per
una bella passeggiata tra bar, negozzietti e ristoranti unici nel loro
genere.
Ripercorriamo anche parte dell'itinerario che facemmo un paio
di giorni fa e finiamo per pranzare al Bus Stop, un piccolo ristorante
proprio di fronte ad una fermata dell'autobus. Questo e' un
altro esempio di quanto gli americani soffrano il fascino dell'Italia.
Il ristorante si spaccia per "cibo tradizionale italiano" ma,
appena entriamo, notiamo subito strafalcioni sul menu e praticamente tutti
(dal proprietario ai camerieri) parlare in spagnolo. Questo capita spessissimo
negli States: immigrati da paesi latini, aprono ristoranti di quella che
e' la
loro cucina locale ma la "vendono" agli americani come italiana.
Gli americani non si accorgeranno mai della differenza ed i risoranti sono
felici e contenti. Tutto sommato, da italiano, non ho problemi. Dal mio
punto di vista e' quella che gli americani chiamano una win-win situation.
Tutti vincono. E' buono per i ristoranti (che fanno soldi) ed e' buono
per gli americani (che mangiano cibo migliore dei soliti hamburger e fries).
Il
cibo del Bus Stop e' buono ed abbondante e dopo esserci rimpizzati
continuiamo la nostra passeggiata per Greenwich Village.
Finiamo di nuovo
su Broadway, dove rimango conivolto in un altro "approfondimento" di
tutti i negozi locali ed arriviamo in albergo verso le 15. Deciamo che
e' il caso di riposarsi un po' prima di uscire per andare
a Times Square.
La famosa sfera di Times Square... vista da 12 isolati di distanza
New Year's Eve in (12 blocks from) Times Square
Intorno alle 18.30 lasciamo il Cosmopolitan per dirigerci verso Times
Square. Pensiamo che arrivando verso le 19 non dovremmo trovare troppa
gente e potremmo assicurarci un buon posto per goderci lo spettacolo. Prima
di andare ci fermiamo ad un Dunkin Donuts da cui usciamo con 6 ciambelle.
I donuts sono tra le cose meno slutari al mondo ma sono buoni ed ipocalorici,
e cio' dovrebbe esserci di conforto mentre aspettiamo la mezzannotte
al feddo.
Arrivati a Time Squares, sorpresa! Nono solo la piazza e' piena
ma lo sono anche le strade attorno per isolati ed isolati. La polizia ci
informa che a questo punto l'accesso a Broadway e' possibile
solo all'altezza della 59th, praticamente ad un paio di isolati da
Central Park! In poche parole, siamo in mega ritardo e finiremo per essere
a piu' di un miglio di distanza da Times Square. Ma non e' tutto!
Quando arriviamo dove la polizia effettua i controlli un gentile polizziotto
ci informa che non possiamo entrare col nostro zaino! Nello zaino abbiamo
un secondo paio di maglioni (in caso faccia freddo), i donuts ed un altro
paio di cianfrusaglie. Non possiamo certo buttarlo ma non possiamo neanche
tornare in albergo a lasciarlo. Ok, questo e' un altro caso in cui
il mio DNA italiano ci salva la vita. Svuotiamo lo zaino. Ci mettiamo i
maglioni alla vita, le cianfrusaglie in tasca, i donuts meta' in
bocca meta' nella spazzatura (Sacrilegio!). Io poi mi levo il cappotto,
mi metto lo zaino vuoto sul torso e poi il cappotto sopra. Diciamo che
questa e' una delle volte in cui sono contento che due terzi degli
americani siano sovrappeso. Nonostante lo zaino sporga, in confronto a
molti degli americani non sembro troppo grasso e non dovrei attirare troppa
attenzione dai polizziotti.
Con questa "italianata" riusciamo
ad entrare. Le successive 5 ore le passiamo tra la folla. In un paio di
occasioni la polizia "comprime" i
settori piu' vicini a Tmes Square, liberando spazio, e noi riusciamo
ad avvicinarsi fin quasi al livello della 54th. Da qui non si vede o sente
comunque un tubo. Se non fosse per un Newyorkese che ci rivela che un puntino
in lontananza e' la famigerata sfera, non avremmo mai indovinato
che la "enorme" e mitica sfera ti Times Square fosse in realta' quel "red
spot above the Toyota billboard".
Il tempo passa relitavemente veloce.
Ci sono diversi cantanti e personaggi famosi a Times Square, ma dove siamo
noi non si sente e non si vede nulla. L'organizzazione mi ha parzialmente
deluso. Certo, la sicurezza e il lavoro della polizia e' sempre ottimo.
Ma due megafoni ed un mega-screen lo potevano anche mettere per tutti i
poveracci che non sono arrivati a Times Square alle 10 del mattino.
Allo
scoccare della mezzanotte tutti cominciano a festeggiare, il puntino rosso
comincia la sua discesa, e… veramente poc'altro. Ci
sono due fuochi d'artificio nella direzione di Central Park e sostanzialmente
null'altro.
Ce ne torniamo in albergo riflettendo su questa esperienza.
Certo, potremmo raccontare di "esserci stati" ma in definitiva
non lo rifaremmo e non lo consiglieremmo neanche.