Cap. IV (parte seconda)
Dove è descritto il giorno passato a Eurodisney

 

Alle 15 è previsto l'inizio della parata pomeridiana. Avevo letto da qualche parte su internet che durante la parata le varie attrazioni si svuotano e questo sarebbe quindi un buon momento per evitare le altrimenti lunghe code. Nonostante ciò, decidiamo di assistere alla parata e troviamo posto a sedere sulle gradinate del Le Théâtre du Château. Alle 15, puntualmente, la parata comincia. L'inizio è un po' distante dal punto in cui siamo e dobbiamo aspettare 6/7 minuti prima di veder arrivare i primi carri.
I 30 minuti che seguono sono tra i ricordi più belli dell'intera giornata. Rinuncio volutamente a descrivere i particolari dato che è l'effetto complessivo che più colpisce. Può sembrare un controsenso ma, a dire la verità, la parata non è spettacolare, i carri che si susseguono sono grandi ma i personaggi ritratti sono piuttosto poco dinamici, i balletti sono semplici e poco coerografici. Ma la sensazione di gioia che la parata trasmette è fortissima e la musica è, come da titolo, molto "catchy".

Non appena l'ultimo carro ci sfila davanti ci dirigiamo verso Discoveryland per completare la visita delle attrazioni di quest'area. Con una certa dose di fortuma arriviamo ignari ed appena in tempo al Videopolis dove sta per cominciare il Minnie's Birthday Surprise. E' uno spettacolo misto di gag e balletti, piuttosto carino anche se indirizzato ad un target di bambini. Subito dopo tocca al Le Visionarium, dove viene proiettato un film/documentario di circa 20 minuti in una sala circolare le cui pareti sono tutte ricoperte da un maxi schermo. L'effetto è quello di trovarsi in un ambiente che ti copre a 360°. Anche il filmato è molto carino e pieno di effetti speciali. Tratta di un possibile viaggio nel tempo accompagnati da Julius Verne.
Combiamo attrazione ma rimaniamo in una sala cinematografica. Assistiamo infatti al film Honey, I Shrunk the Audience un film in linea con "Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi". Qui però, è il pubblico a rimpicciolire. Il film è il classico film che si avvale di occhiali 3D, ma molto ben fatto con tanti e sorprendenti effetti speciali.

Sono ormai le 17 ed è tempo di visitare la Phantom Manor ovvero casa dell'orrore. A dire il vero ho passato più tempo a ridere che altro. Le varie cose che dovrebbero spaventare sono piuttosto (e, credo, volutamente) risibili. Per capirci il genere è quello dello scheletro che si toglie il teschio inchinandosi per farvi una riverenza mentre passate.

Tra le cose che rimangono da fare c'è il giro in nave sul laghetto. Arriviamo appena in tempo per perdere il turno che sta partendo e ci totcca aspettare quello successivo. Aspettando, facciamo un check sulla mappa di quello che ci manca per copletare tutte le attrazioni.
L'attesa non è lunga, il giro in barca neanche ma è sicuramente gradevole e rilassante.

Una volta a terra ritorniamo al Fantasyland. Qui si trovano le ultime attrazioni da provare. Si rivelano tutte e due molto simili. Sono Blanche-Neige et les Sept Nains e Pinocchio's Fantastic Journey. Si riducono a brevi giri attraverso itinerari che illustrano tramite pupazzi (poco) animati le due favole di "Biancaneve e i sette nani" e "Pinocchio".

Ormai abbiamo visto e fatto quasi tutto quello che si poteva verdere e fare. Io sono però fermamente intenzionato a non andarmene senza una foto con Topolino. Lo cerchiamo nei Meeting Points ma non c'è traccia né di lui né degli altri personaggi. Ci rechiamo allora all'Information Point. Qui una ragazza ci spiega che i personaggi osservano una precisa scaletta per le apparizioni e che i personaggi più illustri finiscono il loro lavoro più presto (anche questi si comportano come divi!). Alle 19 possiamo sperare di incontrare al massimo Pippo. Gli altri personaggi ad attenderci sono tutti più o meno sconosciuti.

La foto con Pippo me la devo proprio fare. Ci rechiamo quindi nel Meeting Point indicatoci dalla ragazza. Ora, raramente nella mia vita mi è capitato che una cosa che ritenessi facile si rivelasse così difficile. Trovato Pippo, con un po' d'imbarazzo, mi metto lì vicino aspettando che i bambini presenti si allontanino. Ma appena se ne allontana uno, un altro si butta tra le braccia di Pippo, si fa fotografare, viene coccolato un poco e così via. Inoltre non c'è possibilità di far capire ad un bambino di 4 anni che tu vorresti solo una foto col cane e che stai aspettando da secoli. Dopo trenta-minuti-trenta finalmente riesco a farmi sta benedetta foto. La cosa più bella è stata comunque il vedere con che fiducia ed ingenuità questi bambini si gettassero tra le gambe di Pippo. E' proprio il caso di dire che l'abito fa il monaco. Ma bisogna anche rendere merito alla Disney di aver creato dei personaggi capaci di far innamorare generazioni di bambini.
Magda si fa ritrarre con Cip (o Ciop?) e, felici, ce ne andiamo per il parco per un ultimo giro.


Ormai è ora di dirigersi verso l'uscita. Lasciamo il parco con la stana sensazione di dover tornare alla realtà. Nel parco, nell'intera giornata, non ho visto neanche una persona che non sembrasse felice. Già nel vagone della RER mi rendo conto che la magia Disney è finita. Ma la vacanza è ancora lunga e tornando in albergo pianifichiamo il da farsi per il giorno dopo. Dopo aver mangiato qualcosa, la stanchezza si fa sentire e cadiamo nelle braccia di Morfeo.